di Domenico Bonvegna
Non obbligato a rincorrere
l'attualità, peraltro c'è chi lo fa anche per me, continuo a rimanere fedele ai
miei studi storici per conoscere la vera Storia dell'Occidente.
Ci sono alcuni periodi storici,
grandi epoche, che continuano ad essere raccontate in maniera distorta, tra
questi i più gettonati sono i cosiddetti “secoli bui” del Medioevo, il
Rinascimento, l'Illuminismo, la cosiddetta Riforma protestante. Da troppo
tempo, a cominciare dal protestantesimo, si accettano versioni distorte della
verità storica. Come quella di Cristoforo Colombo che si
scontrava con la Chiesa cattolica che sosteneva che la terra era piatta. Tutte
balle! Che la terra era rotonda lo sapeva anche la Chiesa.“L'opposizione
contro cui Colombo dovette scontrarsi non riguardava la forma della Terra, ma
il fatto che, nel calcolare la circonferenza del globo, si sbagliava alla
grande”. Colombo era convinto che la distanza dalle Canarie al Giappone era
di 14.000 miglia circa, invece gli ecclesiastici“sapevano benissimo che era
decisamente maggiore ed erano contrari alla spedizione per il semplice motivo
che si rendevano conto che Colombo e i suoi uomini sarebbero morti tutti in
mezzo al mare”. Poi sappiamo come andò a finire, intanto nei libri di
Storia a scuola si scrisse che Colombo ha dimostrato che la terra è rotonda.
Ancora oggi i testi scolastici veicolano questa falsità sulla terra piatta.
Tutto questo è scritto nella
prefazione al documentato ultimo lavoro storico di Rodney Stark, “False
testimonianze”. Come smascherare alcuni secoli di storia
anticattolica”, pubblicato nel 2016 da Lindau.
“Tutto iniziò con le guerre
scatenate in Europa dalla Riforma - scrive Stark - che mise cattolici contro
protestanti e fece milioni di morti, guerre durante le quali la Spagna emerse
come la principale potenza cattolica. Per tutta risposta, Inghilterra e Olanda
promossero violente campagne propagandistiche in cui gli spagnoli venivano
descritti come barbari fanatici e assetati di sangue”. Hanno orchestrato
una specie di “Leggenda nera”, diffondendo libri dove la Spagna era descritta
come oscurantista, ignorante e malvagia. Ancora oggi è radicato questo
pregiudizio sulla Spagna e i cattolici, basta nominare l'inquisizione spagnola
per suscitare sdegno e disgusto.
Rodney Stark nel libro fa
nomi e cognomi di questi autori anticattolici, illustri fanatici come
Edward Gibbon, il primo di un lungo elenco. Peraltro negli ultimi anni ci sono
contributi alla storia anticattolica da parte di ex preti, come John Cornwell,
James Carrol, o ex suore come Karen Armstrong.
Nella prefazione, Stark fa
l'elenco delle affermazioni più comuni sulla storia occidentale di questi
illustri fanatici:
- La Chiesa cattolica ha
causato e avuto parte attiva in quasi due millenni di violenza antisemita e
anche dopo il Vaticano II, ancora oggi non si è ravveduta per il fatto che Pio
XII è noto come il “papa di Hitler”.
- Solo di recente abbiamo
conosciuto i vangeli cristiani “aperti”, tenuti nascosti da prelati
oscurantisti.
- Appena arrivati al potere
i cristiani hanno perseguitato brutalmente il paganesimo fino a eliminarlo.
- La caduta di Roma e
l'ascesa della Chiesa causarono il declino dell'Europa, che precipitò in un
millennio di ignoranza e arretratezza. I cosiddetti secoli bui del Medioevo.
- Le Crociate, iniziate dal
papa, furono il primo sanguinoso capitolo nella storia del colonialismo
europeo.
- L'inquisizione spagnola
torturò e assassinò un gran numero di persone innocenti per crimini
“immaginari”, come stregoneria e blasfemia.
- La Chiesa cattolica temeva
e perseguitava gli scienziati, come dimostra il caso Galileo. Pertanto la
“rivoluzione scientifica” avvenne soprattutto nelle società protestanti.
- La Chiesa cattolica non
fece nulla contro la schiavitù
- La Chiesa è contraria alla
democrazia ai governi liberali, appoggia con convinzione le dittature.
- Infine fu la Riforma
protestante a spezzare la repressiva morsa cattolica sul progresso e a
spalancare le porte al capitalismo, alla libertà religiosa e al mondo moderno.
Ecco tutte“queste
affermazioni fanno parte - scrive lo storico americano - della cultura
comune, ampiamente accettate e frequentemente ripetute. Eppure sono tutte false
e molte sono addirittura il contrario della verità!”. Praticamente il libro
di Stark rappresenta una sintesi riveduta di tutti i precedenti suoi libri di
“controstoria”che ha scritto in questi anni. Esiste una enorme massa di testi
zeppi di falsità, e Stark, con questo saggio vuole fare un'opera essenzialmente
di giustizia, che non interessa a chi non c'è più, ma interessa ai vivi, cioè a
tutti noi.
Il libro potrebbe sembrare
un'opera apologetica, ma non lo è, anche perché Stark, non è cattolico e questo libro non lo ha
scritto per difendere la Chiesa. “l'ho scritto per difendere la storia”.
Nel 1° capitolo Stark smonta
la polemica dell'invenzione dell'antisemitismo e della persecuzione
degli ebrei da parte della Chiesa ufficiale. Certo ci sono state nella storia
singoli ecclesiastici convinti che Dio odiava tutti gli ebrei, ma erano
opinioni.“Spesso il clero difendeva gli ebrei locali dalle aggressioni,
talvolta rischiando la propria vita”. Peraltro Stark, ha potuto appurare,
consultando altri illustri storici, che tra il 500 e il 1600, c'è stato un solo
caso di antisemitismo a Clermont nel 554.“Il fatto che non ci siano stati
altri incidenti analoghi dimostra che la Chiesa condannasse atti di questo
tipo, sottolineando che le conversioni forzate non erano valide e che gli ebrei
dovevano essere lasciati stare, posizione ribadita più e più volte dalla Chiesa
nel corso dei secoli; il divieto di battesimo forzato fu applicato persino ai
musulmani nel periodo delle crociate”.
Tuttavia quando gli ebrei
subirono attacchi da parte delle popolazioni come nella Valle del Reno,
furono i vescovi che cercarono di proteggerli, il Papa stesso condannò
duramente, tutti questi attacchi, in particolare Clemente IV. Tuttavia il
numero delle vittime sarebbe stato molto più elevato se non fosse intervenuto
San Bernardo di Chiaravalle, che si precipitò in Renania e ordinò di mettere
fine ai massacri. E comunque dove ci furono espulsioni di ebrei, avvenne per
iniziativa delle autorità secolari, non su istigazione della Chiesa.
Un'altra faccenda da
chiarire sono i rapporti tra musulmani ed ebrei a proposito della loro
convivenza in Spagna. Qualcuno ha scritto, del “magnifico emirato di
Cordova, dove bellezza, tolleranza, sapere e ordine prevalevano[...]”.
Anche il più accanito anticattolico non può credere ad affermazioni simili.
Naturalmente Stark non ha difficoltà a scoprire come le autorità musulmane non
fossero per niente tenere nei confronti degli ebrei e dei cristiani.
Ritornando al rapporto ebrei
e Chiesa, Stark conclude il capitolo chiarendo la questione Pio XII e Hitler.
La campagna di collegare il Papa a Hitler fu avviata in Unione Sovietica, dove
notoriamente si rispettava la verità. Stark sottolinea che questa campagna di
diffamazione dei sovietici contro il Papa, fu notevolmente zittita, con un coro
di apprezzamenti in difesa di Pio XII, soprattutto dagli ebrei. Negli ultimi
giorni della guerra, il premier israeliano incontrò il Papa, e potè dirgli:“a
nome del popolo ebraico, il mio primo dovere era ringraziare la Chiesa
cattolica, per tutto quello che, in vari continenti, hanno fatto per salvare ebrei”.
E poi dopo la morte di Pio XII, Golda Meir, futuro premier di Israele
sottolineò i suoi sforzi in difesa degli ebrei europei, definendolo“un
grande servitore della pace”: quella generazione di israeliani ben sapeva che
papa Pio XII aveva personalmente fatto molto per proteggere e difendere gli
ebrei dai nazisti”. Poi arrivò il libro di Cornwell, “Il Papa di
Hitler”, quindi la fiction, “Il Vicario”, di Rolf
Hochhuth, in cui il papa era descritto come un antisemita.
Il terzo capito affronta la
cosiddetta persecuzione dei pagani compiuta da cristiani militanti e
quindi dalla Chiesa nascente. Secondo gli storici illuminati, la Chiesa aveva
rapidamente abbattuto tutti i templi pagani e schiacciato ogni opposizione.
Stark chiarisce la posizione dell'imperatore Costantino che non mise fuorilegge
il paganesimo, anzi continuò ad elargire finanziamenti ai templi pagani. Tra
l'altro continuò a nominare pagani a ricoprire cariche estremamente importanti,
comprese quelle di console e prefetto. “Sia nelle parole che nei fatti,
Costantino difese il pluralismo religioso, persino rendendo esplicita la
propria adesione al cristianesimo”.
Comunque sia Stark in questo
testo, dopo aver approfondito meglio l'argomento, si è reso conto che non
bisogna “sottovalutare la profondità del paganesimo”. I pagani di fine
IV e inizio V secolo, sono descritti come “nostalgici appassionati di
antichità”. “Al contrario, in realtà la loro fu una fede attiva, basata
sulla convinzione che il mondo è colmo di divino, e che un sacrificio correttamente
eseguito porta l'uomo a un'intima comunione con il divino”.
Il quarto capitolo, si
affronta il mito dei “secoli bui”, la Chiesa domina la vita
intellettuale per oltre un millennio, al punto che l'ignoranza prevale in tutta
l'Europa. “La ragione fu incatenata, il pensiero schiavizzato e il sapere
non progredì”, questa è la sintesi dei cosiddetti storici illuminati come
William Manchester. Il Medioevo viene descritto come un periodo di “incessanti
guerre, corruzioni, illegalità, ossessione per strani miti e una quasi
impenetrabile irrazionalità[...]”. E poi arriva il Rinascimento, dove il
controllo della Chiesa diminuisce sulle principali città dell'Italia centrale e
così si arrivò alla rinascita della cultura classica greco-romana. Questa è la
tesi diffusa dai cosiddetti storici illuministi, ed è peraltro lo schema
fondamentale di qualsiasi testo scolastico dedicato alla storia occidentale,
anche se gli storici seri sapevano che era uno schema completamente falso.
Tuttavia per Stark usare il
termine Rinascimento è inappropriato, soltanto perché non possiamo accettare
che ci furono, secoli bui.
Si è molto scritto che i
popoli del nord erano barbari, attenzione però, i goti che conquistarono Roma,
non erano barbari, indipendentemente come i romani li chiamassero. Alarico,
aveva prestato servizio nell'esercito romano come comandante e la maggior parte
dei suoi soldati erano veterani delle legioni romane. “Allo stesso modo, il
'barbarico Nord' era stato pienamente 'romanizzato' da un pezzo e disponeva di
sofisticati centri manifatturieri[...]”. In Svezia, vicino Stoccolma, c'era
un centro industriale che sfornava grandi quantità di attrezzi e armi di ferro,
gioielli in bronzo, ornamenti in oro. In tutto il Nord Europa, patria dei
cosiddetti “barbari”, c'erano numerosi centri industriali.
Rodney Stark, cita lo
storico francese Jean Gimpel, per sostenere che fu proprio
durante questi secoli che l'Europa compì il grande balzo tecnologico che la
pose all'avanguardia rispetto al resto del mondo. Pertanto, non si comprende,“Come
è possibile che gli storici abbiano travisato così le cose?”
Comunque per Stark,
l'imbroglio che l'Europa sarebbe precipitata nei “secoli bui”, è una
macchinazione fortemente voluta da intellettuali antireligiosi come Voltaire e
Gibbon, determinati a sostenere la loro “Età dei Lumi”.
Tuttavia secondo Stark,
questi storici sono stati incapaci a “valutare, o persino notare, gli
elementi fondamentali della vita reale”. Pertanto, “le rivoluzioni in
campo agricolo, armamenti e tecnica militare, utilizzo di energie non
direttamente fornite dall'uomo, trasporti, manifattura e commercio non vennero
presi in considerazione”.
La stessa cosa capitò per il
notevole progresso morale, per esempio al tempo del Rinascimento, da molto
tempo era sparita la schiavitù, per non parlare della cultura di alto livello. Hanno snobbato l'enorme
progresso che avvenne nel campo della musica, dell'arte, della letteratura,
dell'istruzione e della scienza. E poi Stark, non si stanca di elencare i
progressi della tecnologia, la rivoluzione dei mulini a vento, con la forza
dell'acqua, le dighe. Altra innovazione rivoluzionaria furono gli occhiali,
inventati intorno al 1280 e poi prodotti in massa. Nel medioevo fu inventata la
cavalleria pesante, i romani non la conoscevano, furono i “barbari” franchi che
misero i primi cavalieri con armature pesanti in groppa a cavalli massicci e
massacrarono le truppe degli invasori musulmani sul campo della battaglia di
Tours, quando li caricarono imbracciando lunghe lance, saldi sulle selle
normanne dall'alto schienale e sulle loro rivoluzionarie staffe.
Tutte le società del mondo
erano schiaviste. “In questa situazione di schiavismo universale, una
sola civiltà respinse la schiavitù di esseri umani: il cristianesimo”.
Per non parlare della
cultura come si fa a chiamare secoli bui, una civiltà che ha prodotto le grandi
cattedrali gotiche, le prime università, gli ospedali.
Il quinto capitolo, dedicato
alle Crociate. Scatenati da “papi assetati di potere”, desiderosi di
espandere la cristianità mediante la conversione di masse islamiche. Inoltre
secondo questi storici illuminati, “i cavalieri europei erano dei barbari
che massacravano chiunque si trovasse sul loro cammino, lasciando 'l'elevata
cultura islamica[...] in rovina'”.
Nel 2015 il presidente Obama
non volendo identificare come musulmani i terroristi che trasmettevano video
delle numerose decapitazioni di nemici, ricordava che “le crociate e
l'inquisizione avevano commesso azioni terribili in nome di Cristo”. Non si
tratta di accuse nuove, a condannare le crociate ci ha pensato il solito
Voltaire che definì le crociate “un'epidemia di furia che durò per duecento
anni[...]”. Poi ci ha pensato David Hume, quindi Denis Diderot. Le crociate
erano viste come fanatismo e crudeltà dei cattolici. In pratica i crociati sono
stati visti come imperialisti occidentali ante litteram, che usarono una
motivazione religiosa per andare alla ricerca di terre e bottino. Per questi
signori, durante le crociate,“una cristianità espansionista, imperialista,
dominata dal papa, brutalizzò, saccheggiò e colonizzò un tollerante e pacifico
islam”. Naturalmente Stark smonta tutte queste fandonie.
Le crociate essenzialmente
furono un evento difensivo e Stark lo dimostra, non con gli slogan, ma con i
documenti. Sull'argomento non possiamo ulteriormente approfondire, vi lascio
alla lettura del libro.
Il sesto capitolo si occupa
dei “Mostri dell'inquisizione”, anche qui soprattutto per l'inquisizione
spagnola si sono scritte un cumulo di menzogne, inventate e diffuse dai
propagandisti inglesi e olandesi nel XVI secolo. Tuttavia “l'inquisizione
spagnola fu un notevole strumento di giustizia, moderazione, giusto processo e
saggezza”. Prendendo in considerazione il periodo pienamente documentato,
dei 44.674 casi le persone giustiziate furono soltanto 826 (1,8%, di quelli
processati). Nel periodo compreso tra il 1480 e il 1700, “in tutta la Spagna
le sentenze di morte inflitte dall'inquisizione furono circa dieci all'anno,
una percentuale minima delle molte migliaia di luterani, lollardi e cattolici
(oltre a due delle sue mogli) che Enrico VIII avrebbe fatto bollire, bruciare,
decapitare o impiccare”. Peraltro i pochi condannati spagnoli erano dei
veri delinquenti abituali, che non si sarebbero pentiti.
E comunque l'Inquisizione
spagnola fu istituita per affrontare una crisi sociale riguardante i conversos,
i convertiti ex-ebrei ed ex-musulmani diventati cattolici. La storiografia
ufficiale, ripete che l'inquisizione è nata per smascherare i finti cristiani. “La
verità è che quasi tutti gli ebrei e la maggior parte dei musulmani convertiti
erano sinceri, e l'Inquisizione fu istituita per eliminare le croniche
esplosioni di violenza da parte di folle inferocite e sostituirle con regolari
processi, così come per smascherare coloro la cui conversione non era sincera”.
Del settimo capitolo ce ne
siamo occupati presentando il libretto di Agnoli su il misticismo dei
matematici. Stark qui descrive tutti i protagonisti della cosiddetta
“rivoluzione scientifica”, scienziati, tutti cristiani e per giunta anche
religiosi, quindi molto vicini a Dio, altro che agnostici o atei.
Nell'ottavo capitolo si
smonta il mito della Chiesa che benedici la schiavitù. Nel nono capitolo a
proposito dell'autoritarismo, si smantella un altro mito, quello che la Chiesa
favorisce i regimi tirannici. Qui Stark fa un breve riferimento alla
rivoluzione francese, a quella bolscevica, ma sopratutto a quella spagnola del
1936-39, quando la Chiesa fu costretta a scegliere il governo nazionalista del
dittatore Francisco Franco, che ha “salvato” tantissimi religiosi e credenti
dalla furia iconoclasta anarco-comunista.
Infine nel decimo capitolo,
sulla Modernità Protestante. Tra i sociologi, per troppo tempo, si è falsamente
creduto che fu la Riforma a determinare l'ascesa del capitalismo in Europa e,
con il capitalismo, l'età moderna.
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