giovedì 30 giugno 2016

Sandra Guddo, "Le Geôlier" (Ed. Vertigo)

di Marco Colonna

Non si può non restare colpiti dal titolo e dalla copertina del nuovo romanzo di Sandra Guddo “ Le Geôlier “ che sembra spaziare dalla raffinata poesia di Jacques Prévert al polpo pescato nella ridente cittadina di  Mazara del Vallo. Un’ efficace combinazione che sa mettere insieme elementi completamente diversi quali sono un testo poetico ed un simpatico mollusco ma entrambi hanno lo stesso denominatore: la bellezza !
La bellezza è infatti la caratteristica costante che fa di questo libro un vero piccolo capolavoro di narrativa come nella migliore tradizione che da Giovanni Verga arriva fino a noi grazie a Sandra Guddo che con occhio penetrante sa guardare dentro la nostra attuale società per coglierne vizi e virtù; vizi soprattutto di cui non è esente il protagonista del romanzo: Cesare Molinari che, come il protagonista della poesia omonima, non riesce a controllare le sue più profonde pulsioni sessuali ed emozionali ed annaspa  nel tentativo di ricostruire il proprio mondo interiore i cui tasselli sono stati stravolti da fatti e persone che hanno incrinato irrimediabilmente le sue certezze esistenziali !
La narrazione procede a sbalzi tra presente, passato e futuro. Questa tecnica narrativa non è stata utilizzata da Sandra Guddo a caso ma per costringere il protagonista della vicenda a guardare dentro se stesso per focalizzare gli errori compiuti nel passato, rielaborarli, perdonare e perdonarsi ed infine per potere progettare il futuro e guardare avanti con occhi diversi, rinnovati dall’amore vero e profondo che finalmente prova per una donna. Cesare, grazie anche all’incontro con frate Carmelo si sente come miracolato, salvato dall’amore divino del Padre che lo accoglie come il figliol prodigo nella famosa parabola del Vangelo. La svolta tra il Cesare peccatore ed il Cesare alle prese con l’etica della responsabilità e con il problema del libero arbitrio avviene in modo chiaro, tra il quinto ed il sesto capitolo, dove egli stesso come il Jules del film Pulp Fiction si sente miracolato “ Così mi ritrovo a riflettere su alcune scene del film pulp Fiction ma non quelle visualizzate su Yuotube migliaia di volte (… ) relative alla scena del ballo tra Uma Thurman e John Travolta che si esibiscono in uno strepitoso twist o quella in cui lui tenta di strapparla alla morte per overdose iniettandole, dritta al cuore, una fiala di adrenalina, con l’apposita siringa che le resta piantata nel cuore come una vittoriosa bandierina segnapunti (… ) No! quella che si presenta ai miei occhi è la scena in cui i due compagni di ogni genere di scelleratezze Vincent e Jules ( … ) rimangono inspiegabilmente illesi  “ durante una sparatoria . A questo punto Jules sentendosi come miracolato decide di cambiare e di continuare la sua nuova vita “ nel posto dove Dio vorrà mettermi. “ Anche Cesare, miracolato dall’amore, avvierà un procedimento di pacificazione con se stesso e con il mondo.
 Un libro che propone diverse chiavi di lettura che appassiona non soltanto per la fitta trama piena di colpi di scena che lasciano il lettore con il fiato sospeso e per lo scorrere incalzante della vicenda ma anche per le tante riflessioni che ci propone sulla nostra società travagliata da mali antichi come la smania di ricchezza e di potere ma anche da problemi più recenti come l’uso di droghe che annullano la volontà di chi ne fa uso, il divario economico e sociale sempre più grave che distingue le regioni settentrionali dal meridione d’Italia e tutte le spinte eversive che recentemente hanno minacciato l’unità del nostro paese . 
“ Le Geôlier “ è un messaggio per la valorizzazione della spiritualità che è insita  dentro ciascuno di noi e che dobbiamo continuare ad ascoltare per non diventare simili alle bestie, è un libro dove emerge il desiderio della genitorialità  che Cesare avverte con il passare degli anni scoprendo infine di essere padre a seguito però di un atto sessuale consumato tragicamente su una giovane donna.
 Sandra Guddo dimostra di credere fermamente che la letteratura abbia il compito di portare un po’ di luce nelle tenebre e lo fa con un romanzo attraverso il percorso esistenziale di Cesare, del suo protagonista, che è un percorso contro le tenebre, lo spaesamento, lo smarrimento, l’annullamento, il nichilismo il cui egli, nel suo iter di disconoscimento e ostracismo verso se stesso, tendeva prima della sua redenzione.
Bisogna tornare a credere nella parola  e nel suo potere di lanciare messaggi all’individuo contemporaneo confuso da espressioni spesso negative o, nel migliore dei casi, contraddittorie ” un altro me stesso che ora riscopre ed usa parole, parole di antica saggezza, cariche di significato, inequivocabili, non logorate dall’abuso o dalla voglia di essere a tutti i costi originali, parole esagerate, utilizzate soltanto per sorprendere o peggio per nascondere il vuoto di contenuti, di chi usa una sintassi che trascura il verbo per l’iperbole, di chi si consegna al linguaggio fittizio abusando di metafore che amplificano a dismisura ogni significato fino a renderlo paradossalmente inconsistente e incomprensibile “ ( pag. 80 )
 Le Geôlier, esercita una forte capacità di attrazione  perché esce fuori dalle strettoie della vicenda personale del suo protagonista, del contingente ma è un’occasione imperdibile per riflettere sulla attuale condizione dell’uomo contemporaneo, travolto da problemi economici e di sopravvivenza in un mondo dove i valori sono stati oscurati da falsi idoli e dove spesso il suo agire è condizionato dall’uso di droghe e stupefacenti. Inoltre il romanzo può essere anche un’occasione per riflettere sulle condizioni attuali dell’Italia e sul problema di un’economia spersonalizzata dominata da quel fenomeno economico , finanziario e sociale noto come globalizzazione di cui nel romanzo si parla anche con termini molto appropriati “ La produzione juste in time ci metterà al riparo dagli sprechi dovuti a una richiesta inferiore alla nostra disponibilità ma ci espone al rischio di non provvedere nei tempi richiesti alle ordinazioni ( … ) tra mercato domestico ed export “ (pag 18 )
Cesare è la voce narrante che in tempo presente racconta le vicende mentre si stanno svolgendo e ciò favorisce il coinvolgimento del lettore Il linguaggio sobrio, scattante e graffiante che caratterizza lo stile narrativo di Sandra Guddo risulta efficacemente  coinvolgente  ma mai sconvolgente  anche di fronte a vicende, in qualche punto davvero drammatiche come lo stupro ai danni della giovanissima Camilla, essendo mantenuto una certa leggerezza narrativa grazie anche a personaggi come il simpatico Gennaro, il maggiordomo tutto fare di Cesare, che con il suo innato buonumore riesce  a stemperare le tensioni narrative e a divertire il lettore con le sue battute sagaci “C’è una femmena speciale anche per te “ e con le canzoni napoletane che parlano di caffè , la bevanda in cui i napoletani da sempre sono dei veri maestri “ ah che bellu cafè sulu a Napule o sannu fa “  oppure “ il caffè si prende con le tre C : comm’ cazzo coce “
Una miriade di personaggi : da Nicoletta e Sergio, collaboratori di Cesare, noto imprenditore veneto,  agli antagonisti come Ennio e Silvia, alla vittima per antonomasia: Camilla,  fino alla rivelazione finale che ci farà conoscere la giovane Aurora, concepita durante un rapporto sessuale violento e non consenziente. Determinanti sono i personaggi di Ginevra, la peccatrice sempre pronta al perdono anche se fatica a perdonare se stessa per gli errori gravissimi compiuti quando ero poco meno di una ragazzina sola e spaurita dalla morte della madre, stroncata da un tumore. Frate Carmelo occupa un posto di rilievo nella storia che si innalza, grazie alle sue parole, a rappresentare valori eterni ed universali, consegnando al romanzo, attraverso le sue parole,  un altissimo sentimento di religiosità, di fede e di speranza anche a chi crede di non averne più alcun diritto.
Ogni forma autentica d’arte , come dice Karol Wojtyla rappresenta una < via d’accesso alla realtà più profonda dell’uomo e del mondo. Come tale , essa costituisce un approccio molto lucido all’orizzonte della fede, in cui la vicenda umana trova la sua interpretazione compiuta. >.
Il finale riesce a rendere ragione di tutti gli aspetti affrontati precedentemente, soprattutto quelli di natura morale che sembrano essere una delle colonne sulle quali l’opera si basa.
A questo punto trovare il genere letterario a cui apparterebbe questo romanzo, ci appare un’ impresa che non riusciamo a compiere. 

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