È proprio vero che puoi stare accanto a persone per anni e non conoscerle minimamente. Magari le incontri, le vedi quotidianamente, ma non ti soffermi che per qualche sguardo o breve saluto ossequioso, per mancanza di tempo, rubato dall’incedere turbolento della frenetica esistenza; o magari perché sei ben educato e allora non dimentichi di dare il tuo saluto, fermandoti a scambiare qualche formale parola, ma sempre pressato da quell’incedere tanto rovinoso. Ciò, da sempre, è successo a me e Antonio, seppur vivendo sotto lo stesso tetto dalla maggior parte dei nostri anni. Pare però che, nonostante le avversità esistenziali, abbiamo rimediato a questo accaduto!
Del gioco delle bocce, personalmente sapevo ben poco, se non per essermi soffermato, da ragazzo, a guardare gli adulti che, al paese dei miei genitori, particolarmente nelle domeniche estive, vi giocassero e continuino a giocarci ancora oggi. Ho scoperto che è un antichissimo e bellissimo sport, amato anche dai giovani e piaceva praticarlo anche al mio “idolo” canoro, il grande tenore Beniamino Gigli. È la prima cosa che ho scoperto dall’interessante lavoro di Antonio Rosania.
Dopo una breve traccia evolutiva, partita dalla preistoria, attraverso Ippocrate, Ovidio, fino alla regina Vittoria d’Inghilterra, ai Doge di Venezia, arriva ai nostri giorni, toccando la nostra penisola, approda a Firenze e alla sua provincia; l’avventura sportiva dello “sport bocce”, attraverso l’esperienza diretta dell’Autore, diventa una realtà tangibile, particolarmente per quanto riguarda gli ultimi cinquanta anni.
Rosania, essendo arrivato al prestigioso incarico di Consigliere Nazionale della Federazione Italiana Bocce, ha potuto sviluppare meticolosamente gli eventi principali degli ultimi cinquanta anni di attività sportiva di Firenze e provincia legata alle bocce. Attingendo ad archivi sportivi e alla sua diretta conoscenza, nelle quasi trecento pagine dell’Autore emergono avvenimenti, successi e tantissime curiosità, tanto da farne una entusiasmante lettura anche per il più profano o lontano dall’argomento.
Atleti, di ieri e di oggi, associazioni bocciofile e altrettanti personaggi che hanno dato vita a memorabili avvenimenti agonistici, sono stati trattati in modo veramente adeguato, offrendo ai lettori una piacevole e scorrevole lettura.
«Antonio Rosania, attraverso questa pubblicazione – sommando la sua competenza da dirigente con la passione innata verso le bocce – interpreta con efficacia questo patrimonio, che ripercorrendolo in maniera puntuale e coinvolgente, produce una testimonianza autentica vissuta e sentita.
Un dono che egli fa agli appassionati e alla nostra intera comunità.», hanno correttamente evidenziato i redattori, nella breve nota di presentazione, che condividiamo appieno.
Nel complimentarci con l’amico Antonio Rosania, gli auguriamo tutti i successi che il lavoro merita; oltretutto il volume si presenta in ottima veste editoriale, corredato da tantissime fotografie in bianco e nero e a colori, ma anche di esplicativo impianto documentario, completato da innumerevoli articoli giornalistici che ne permettono una lettura scorrevole e agevole.
L’intero volume è attraversato da “rimarcate curiosità” aggiunte deliberatamente dall’Autore, da renderlo stimolante, gratificante; non esclusivamente per lui che l’ha redatto ma per il lettore, anche per quello meno attento.
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