mercoledì 11 febbraio 2015

La pittura di Elide Triolo

di Elena Gollini


È un surrealismo visivo quello proposto dalla pittrice Elide Triolo, che possiede un forte valore semantico e comunicativo. Ella proietta sulla tela una realtà figurata da analizzare e scandagliare attentamente, per carpire gli importanti meccanismi simbolici e metaforici sottesi, che la compongono. Nel mondo fantasioso e onirico da lei proposto gli elementi convergono in una comunione d’intenti evocativi e sfociano in rappresentazioni di grande ricercatezza e spiccata dinamica creativa. Si delinea una struttura compositiva in sinergica commistione d’insieme, all’insegna del bello e dell’armonia, nel ritmo della compostezza e dell’equilibrio. Le visioni immaginarie riecheggiano scenari ricchi di componimenti fantastici, connessi alla matrice fiabesca del sogno. Lo sguardo del fruitore viene catturato da atmosfere seduttive, che invitano a riflettere sul senso del vivere e dell’esistere, dell’essere e dell’apparire, improntate in chiave misticheggiante con un linguaggio codificato e cifrato, tutto da scoprire e interpretare. La Triolo si può annoverare come figurativa moderna, che incarna un percorso di ricerca di innovativa rivisitazione degli archetipi tradizionali.
Dalle trasfigurazioni del reale, esaltate dalle sfumature cromatiche generate dai riverberi della luce, si stagliano figure dai contorni evanescenti e sfumati, come apparizioni enigmatiche, che assumono le sembianze di misteriose presenze figurali introdotte nel ciclo della narrazione per evidenziarne particolari contenuti sostanziali e intrinsechi. Tali raffigurazioni poggiano su un impianto scenografico, che accosta i colori densi e intensi calibrandoli al meglio, per renderli “messaggeri” degli stati d’animo, che sorreggono e accompagnano l’idea e l’atto del dipingere. La costruzione contiene un delicato e soave “intimismo” ed sfocia in un’elaborazione ragionata e ponderata, in cui ogni singolo “ingranaggio” trova la sua specifica collocazione e si inserisce nel contesto strutturale per motivi precisi, di perfetto equilibrio ottico e tonale. La Triolo convoglia e veicola lo spettatore dentro una realtà personale, che sottolinea gli aspetti esistenziali avvolti da liriche atmosfere e si snoda attraverso un intreccio cromatico, che denota una personalità stilistica orientata verso la più pura e autentica espressività.
Nelle sequenze del dipinto emergono figure e soggetti protagonisti di frammenti di vita, che coinvolgono in un’indagine intima e recuperano ricordi ancestrali, pulsioni energetiche e credenze arcaiche, introducendo in un viaggio iniziatico, verso le origini più remote della civiltà, che si è tramandata nel nostro sentire quotidiano, nelle emozioni e nei moti dell’anima. All’interno del complesso e articolato rapporto tra pittura e pensiero, la pittura diventa il mezzo che permette di portare alla luce un pensiero, grazie all’uso di elementi presi dal mondo visibile. La Triolo riesce a far coincidere pensiero e immagine, senza che l’uno prevalga sull’altra e viceversa. Questa identificazione prevede uno schema progettuale della forma come fenomeno dinamico, che si fonda su una variabile fluidità metamorfica, che continua la sua evoluzione nella mente dell’osservatore, acquisendo nuove parvenze e producendo imprevedibili e sorprendenti echi interiori.
 

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