di Alberto Vesentini
LA CHIESA DI SAN MICHELE ARCANGELO DI PONTE BUGGIANESE, Un paese, la sua storia, di Marcello Falletti di Villafalletto, Presentazioni di S. Em.za R. il Card. Paul Poupard, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura; Rev.mo P. Bernard Ardura, Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche e Pier Luigi Galligani, sindaco di Ponte Buggianese; Prefazione di Don Franco Turchi, Anscarichae Domus, Firenze 2013, pp. 365 e 32 tavole a colori,
€ 20,00.
Il volume nasce in occasione di due anniversari legati a questo luogo sacro ma che appartengono e si espandono per l’intera regione toscana e in particolare la Valdinievole: il 50° dell’elevazione a santuario di Maria Santissima del Buon Consiglio e il 40° della proclamazione della Madonna a patrona dell’Autostrada che da Firenze conduce a Pisa-Nord.
L’Autore, che avrebbe dovuto degnamente ricordare i due avvenimenti, è stato stimolato ad ampliare l’argomento fino a farlo diventare un autentico volume di storia paesana, partendo dagli eventi religiosi, civili e sociali in cui nacquero e si svilupparono, fino ad arrivare ai tempi moderni.
«Non poteva trovare miglior cercatore per ripercorrere attraverso accanita ricerca ben più di cinque secoli di vita civile, sociale, politica e religiosa, e descriverne le tante vicende con penna agile e suggestiva, dando così perenne conoscenza degli avvenimenti, ma soprattutto delle persone che hanno, con intelligente tenacia, dato vita e vitalità ad un fecondo patrimonio storico e culturale, che si chiama Ponte Buggianese. Così si può toccare con mano una storia civile e religiosa riscoperta, rivalutata e metodologicamente riproposta, diventando oramai fruibile a tutti i Pontigiani, di oggi e di domani, chiamati con la loro effervescente vitalità presente a costruire un brillante futuro. Così si esprime l’autore talentuoso di questo libro, a buon diritto sottolineato “un Paese, la sua Storia”. Ed è anche il mio fervido augurio in quest’alba incerta del nuovo millennio, a 50 anni dell’elevazione della Chiesa di San Michele Arcangelo di Ponte Buggianese a Santuario di Maria Santissima del Buon Consiglio, e quarant’anni della Proclamazione della Madonna a Patrona dell’Autostrada Firenze-Pisa Nord», ha scritto il cardinale Poupard nella dotta Presentazione che apre il volume.
Altrettanto fortemente è evidenziato dal Presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche P. Bernard Ardura; che, approfondendo il concetto e il valore attribuibile alla storia e a quanti sono preposti a ripresentarla obbiettivamente, scevra da ogni conflittualità del passato, affinché, oggi, possa essere veramente insegnamento e motivo di progresso, sviluppo sociale, religioso, culturale ed economico, afferma: «Queste due fauste ricorrenze hanno suggerito al Presidente dell’Accademia “Collegio de’ Nobili” di scrivere la storia di Ponte Buggianese e della sua chiesa dedicata a San Michele Arcangelo. Infatti, nella più genuina tradizione dei Paesi dove il Vangelo si è radicato, l’osmosi è tale fra la città e la sua chiesa, che raccontare la storia dell’una equivale in gran parte a raccontare la storia dell’altra. Non sono rari i casi, nei secoli passati, di sigilli comunali recanti come simbolo della città l’immagine della cattedrale e di un santuario che, in qualche modo, ne è l’incarnazione.
Tale fusione tra la città “terrena” e l’edificio che simboleggia per antonomasia la città del Cielo non è fortuita né mero fatto culturale. Si deve ricercare le radici di queste realtà nella pietà e nella devozione del popolo di Dio che manifesta la sua fede in Dio e la sua fiducia nella Madonna e nei santi, in queste cattedrali, santuari, chiese e cappelle dove va in pellegrinaggio, portando nella sua preghiera semplice ma traboccante amore la gioia, le angosce e le speranze che segnano l’esistenza delle persone, delle famiglie e delle comunità religiose e civili.
Ponte Buggianese che questo libro ci aiuta a conoscere e ci spinge ad amare è uno di questi luoghi tipici in cui, accanto alla chiesa di San Michele Arcangelo e al santuario della Madonna del Buon Consiglio particolarmente riservati alla preghiera personale e comunitaria, esistono tutti gli ambienti che costituiscono il quadro della vita umana, in uno spazio che sottolinea la squisita armonia in cui gli elementi materiali e spirituali, culturali e religiosi, offrono, in una splendida sintesi, l’immagine della ricca complessità della vita umana.
Nel suo ormai ben noto discorso di apertura del Secondo Concilio Ecumenico del Vaticano «Gaudet Mater Ecclesia», dell’11 ottobre 1962, il Beato Giovanni XXIII ricordava ai Padri Conciliari riuniti per la prima sessione nella Basilica di San Pietro che «la storia è maestra di vita».
Ora, l’opera che abbiamo in mano ci fa scoprire le vicende di Ponte Buggianese e ci offre una chiave di lettura attraverso la presentazione del suo monumento più significativo della comunità umana stabilitasi in questo ameno territorio sotto la protezione della Madonna e dell’Arcangelo San Michele».
Lo stesso “primo cittadino”, Pier Luigi Galligani, nella pagina introduttiva, conferma il valore e l’utilità di poter unire tradizione e cultura, proprio per mezzo della codificazione degli avvenimenti e la felice occasione di offrirli alle generazioni future. Attraverso il patrimonio storico del passato si crea un futuro prospero e pronto ad essere fonte inesauribile di energie fondamentali, produttrici e feconde, per quanto queste possano essere lontane nel tempo o brevi: «Il nostro paese non vanta origini millenarie e vestigia che si perdono nella notte dei tempi, ma le vicende umane dei secoli più vicini a noi lo coinvolgono per il verificarsi di eventi che possono essere ben classificati con la parola “storici”, – ha scritto il sindaco Galligani –. L’Autore di questo libro ha saputo cogliere gli aspetti importanti di questa Istituzione religiosa raccontando con dovizia di particolari e ricchezza di fonti un pezzo importante della nostra storia e ha saputo dare la giusta evidenza al sentimento spirituale delle persone unite da tradizione e cultura».
Don Franco Turchi, Arciprete e Proposto, nella immancabile Prefazione ha giustamente espresso, con parole eloquenti ed esplicative che cosa si attendeva da questo lavoro, mettendo bene in evidenza come l’Autore, al quale si è affidato, abbia saputo cogliere pienamente, questo suo desiderio: «La nostra storia terrena è fatta di eventi e non solamente di date storiche da ricordare, ma prima di tutto da uomini che hanno saputo sfidare incognite e traversie che mettono duramente a prova, sulle quali si può essere vincitori e dominatori con tenacità e ardente carattere. Questo è quanto emerge fin dai primi avvenimenti di quello, che al suo sorgere era il nostro piccolo borgo di Ponte, fino ad approdare, come ha ben scritto il nostro ricercatore e storico, facendo dischiudere: “Dalle acque, dal fango, quello che da sempre ha sommerso ‘il padule’, sbocciare un ‘fiore’”. Del quale possiamo non solamente sentire il profumo e per il quale abbiamo l’obbligo di continuare a lottare. Coltivando quel germoglio che i nostri antenati piantarono con tanta fatica ma sereno ottimismo e entusiasmo.
Questo lavoro non sarà solamente un accumularsi di notizie che dormivano negli anfratti polverosi dei nostri archivi, ma indicazioni che sono e saranno un mezzo validissimo per approfondire quello che siamo, da dove veniamo; aiutandoci anche ad orientarci verso quello che vogliamo e vorremmo essere. Sia che si tratti della vita civile, sociale e politica, sia religiosa, alla quale anche il vostro pastore potrà affidarsi, per essere coraggiosamente un valido chiamato dal Signore. Potendo così, unitamente, orientarci verso quella direzione che porta dritta alla verità, che dà un senso, realizzando totalmente quelle aspirazioni divine per le quali siamo stati creati e per le quali viviamo.
Possiamo così definire questo libro un porto di partenza, ma anche un sicuro approdo per coloro che vorranno navigare attraverso gli avvenimenti di un’esistenza che si sente tante volte smarrita, abbandonata, delusa ma anche un ottimo punto fermo per coloro che avranno la volontà di crescere, conoscere, amando e scoprendo ciò che siamo stati».
Affidiamo questo volume, non solamente agli abitanti di Ponte Buggianese ma a quanti sanno cogliere dagli eventi della storia, interesse e stimolo per proseguire il cammino della vita, arricchendola di cognizioni e scoperte che non potranno altro che essere di valido aiuto. Fino ad arrivare al medesimo effetto che ha fatto all’Autore l’interpretarne le carte, interpretarle e scrivere: «Vedevo ad ogni pagina delinearsi Ponte Buggianese nel modo in cui non lo conoscevo, seppur essendoci stato tante volte! Fino a sentirmi parte integrante di una trascinante comunità che aveva veramente una prestigiosa storia da raccontare e poteva, giustamente, rivendicare il diritto a codificarla, facendone un prezioso tesoro per i propri figli».
Con calorosa speranza, auguriamo un’interessante lettura, di quest’importante lavoro storico, a tutte le persone che avranno il desiderio e la volontà di scoprire quanto ancora non conoscevano, apprezzandone profondamente la motivazione e lo sforzo che l’Autore vi ha energicamente profuso.
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