Mostra fotografica personale di Nino Bellia presso il Pub Public di Bagheria (Via Quattrociocchi n. 24) . La mostra , dal Titolo “Nei Luoghi della solitudine”si compone di n. 22 foto in BN e si potrà visitare tutti i giorni, dal 29 gennaio 2015, dalle ore 18.00 alle 24.00 con ingresso libero. La mostra è patrocinata dalla Unione Italiana Fotoamatori.
Pubblichiamo un testo d Francesco Federico
Il Verismo fotografico di Nino Bellia
di Francesco Federico
Al “Pub Public” di Bagheria, al numero 24 di via Quattrociocchi, è in corso di svolgimento dal 29 gennaio fino all’11 febbraio la mostra d’Arte fotografica del Maestro Nino Bellia, nato a Motta S.Anastasia-Catania e residente a Santa Flavia, attivo Presidente Nazionale UIF (Unione Italiana Fotoamatori) dal 2007. Il titolo dell’antologica: “Nei luoghi della solitudine” (1990-2014) presenta 22 fotografie in bianco/nero, stampate in bagno chimico senza ulteriori manipolazioni informatiche, sintesi qualificante del suo notevole lavoro creativo che, con assidua ricerca tematica e tecnica, si svolge da oltre cinquant’anni.
I suoi fotogrammi, misurati e incisivi, mostrano i volti di donne e di uomini coinvolti dalla temporalità e dalla corrosione del tempo, e invitano a riflettere sulle difficoltà del vivere, soprattutto nei campi assolati e nei territori dell’universo siciliano. Ed è dai loro volti scarni; dai loro sguardi pensanti; dalle loro mani tormentate dai disastri di linee venose in tensione; dalle loro immagini piegate sulla terra argillosa; che trasudano le loro sofferenze e i loro silenti sacrifici, ovvero le loro storie umane percepite e sapientemente recuperate dall’oblio, che Bellia non esclude dalla nostra memoria storica e dal nostro presente. Ma Nino Bellia, come pochissimi artisti che colgono l’essenza spirituale universale dalla espressione dei particolari viventi, canta la vita e pone all’attenzione e alla nostra comprensione “il disagio” che diviene documento senza enfasi alcuna, capace di donarci ulteriori riflessioni, ma anche per ammonirci sulla esuberante effimera civiltà consumistica, che esclude “i vinti” direi “ i non protagonisti” del duro quotidiano lavoro.
In questi freddi e piovosi giorni di gennaio, Nino Bellia mi accoglie nel suo gradevole studio con la solita cortesia, e mi parla dei grandi fotografi italiani che ha conosciuto nei loro “workshop” tenuti in Sicilia sul finire degli anni Ottanta: Gianni Berengo Gardin, Mauro Vallinotto, Ernesto Bazan, Franco Villani e Maurizio Ascoli; del suo lavoro e delle tantissime iniziative dove ha esposto ed espone le proprie immagini, in Italia e all’estero: Austria, Polonia, Brasile; al Centro Culturale italiano di Stone Park (Chicago, Illinois-USA negli anni 2005, 2006 e 2008); al Museo Guttuso di Villa Cattolica di Bagheria, prestigioso luogo d’Arte dove sono già esposte alcune fotografie di questa significativa antologica; a La Plata (Argentina), ma soprattutto mi sussurra a bassa voce, e con grande emozione: “Queste immagini sono il mio migliore testamento, questa è una selezione di circa 50 foto scattate nella nostra Sicilia. Sono queste figure anonime che ci donano tutta la loro umiltà, tutto il loro muto eroismo”.
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