venerdì 15 maggio 2015

"Etica Economica", Filosofia teologia sociologia

di Arthur Fridolin Utz

 La tesi di fondo del libro di Arthur Fridolin Utz 'Etica economica*, San Paolo è che questa non possa essere divisa da un'etica individuale. Utz è un domenicano che fa
parte della scuola tedesca dell'economia sociale di mercato, e questo libro recentemente tradotto è tratto dalla ponderosa opera 'Etica sociale* articolata in cinque libri. In un passaggio significativo del libro Utz sostiene che la borsa costituisce un prezioso servizio all'economia di mercato quando gli investimenti non sono semplici speculazioni e manipolazioni individuali. Che sia l'etica individuale alla base di ogni processo economico, conviene ripeterlo tutte le volte che si perde di vista il fondamento etico del discorso finanziario e la lettura di questo libro sollecita a riflettere sulla necessità del legame tra etica sociale-economica ed etica individuale. Pena anomalie e crisi che seguono tutte le volte che esplodono le cosiddette 'bolle speculative' del mercato. L'autore considera il problema delle grandi disuguaglianze sociali e fa la critica di uno Stato ipocrita e dissoluto che non solo copre grottescamente con un velo statistico queste diseguaglianze ma le mantiene cosi favorendo l'impoverimento nazionale. L'autore sostiene che al valore della ricchezza, vada aggiunto anche il fattore della qualità della vita. Ed è proprio la qualità della vita che si deve misurare e quantificare al punto da costituire una variabile algebrica nei calcoli economici. Così il mercato in questa dimensione si ridefinisce nella capacità di produrre non solo ricchezza ma di soddisfare anche valori e attese etiche. Un orientamento etico si ispira a principi che pongono e spostano l'attenzione sulle conseguenze non economiche degli atti e delle azioni economiche. Così l'economia etica non ritiene legittimo l'arricchimento basato esclusivamente sul possesso e sul commercio di denaro. Il tasso di interesse si ridefinisce come misura di efficienza nell'utilizzo del risparmio, come misura dell'impegno volto a salvaguardare le risorse messe a disposizione dai risparmiatori oltre che a farle fruttare in progetti vitali e socialmente utili. Di conseguenza il tasso di interesse deve rispecchiare il giusto equilibrio tra le attese dei beneficiari e quelle del risparmiatore etico sulla base di valutazioni economiche, sociali, etiche. Una economia quella eticamente fondata che coglie nel credito, in tutte le sue manifestazioni, un elemento dei diritti umani dalla parte dei più svantaggiati socialmente. Così la finanza etica esclude per principio rapporti con quelle attività economiche che ostacolano lo sviluppo umano e contribuiscono a violare i diritti fondamentali della persona e a ledere l'ambiente. In sintesi a dequalificare la qualità della vita attraverso l'attuazione di progetti di dubbia qualità morale.
da: "7  Giorni su 7", 10 maggio 2015

Nessun commento:

Posta un commento