sabato 10 settembre 2016

Pasquale Attard, "Dal Califfato al Regno" (Ed. Thule)

di Giovanna Sciacchitano

La ricerca interiore  e la meditazione che hanno preceduto le due pubblicazioni di Pasquale Attard “Il tuo Regno viene” e “Dal Califfato al Regno” entrambe edite da Thule, fanno dei versi di questo autore <<atipico>> un’epifania di luce, in tutto comparabile all’Epifania del Signore, allo svelamento della Verità, del Divino, “come condicio sine qua non”, affinchè l’uomo possa uscire dalle tenebre in cui è avvolto. Nella raccolta  Dal Califfato al Regno, titolo che già auspica un percorso di salvezza, l’autore definisce con più rafforzata convinzione e passione i temi della sua poetica e li esprime con un versificare libero e semplice, spesso accompagnato dalla musicalità delle rime. Strategie metriche, foniche e semantiche mirate danno rilievo a contenuti il più possibile coerenti con il messaggio poetico dell’autore.
 Questa scrittura lineare in realtà nasconde una complessità che rimanda ad una filosofia esistenziale e teologica che regala input al cambiamento. Attard racconta con immagini forti, attraverso procedimenti retorici causa-effetto finalizzati ad enfatizzare parole chiavi, l’egocentrismo dell’uomo, in particolare la decadenza morale dei tempi, la tecnologia che annulla quella spiritualità che dovrebbe far prendere coscienza dell’indifferenza verso sé stessi e verso il prossimo.
Come lo stesso poeta scrive nella nota introduttiva al libro <<non è più tempo d’incertezze nelle nebbie del razionalismo anti-umano…è tempo di decidersi per Dio o per mammona>>.
L’uomo ha bisogno di fermarsi, di riflettere e cogliere il messaggio d’amore di Dio, fonte di rinascita e in questa <<epifania>> divenire un’unica casa con l’Altissimo in una tensione trascendente che non si esaurisce mai. Come si evince dalla poesia Incontro:

“… fra sogno e visione,
nella speranza
di germoglianti radici,
fra presente
e ieri
nell’ardente sete
di futuro …….
nella mistica attesa,
dono infinito
del Padre ierante
il finalmente 
“Eccomi”

E da questa fusione nell’Amore nascono sentimenti di speranza e di fiducia in un tempo migliore. E’ la metafora della vita: la gioia e il dolore, la continua lotta tra il bene e il male. Una contrapposizione di carattere etico e spirituale che impone una scelta, il sempiterno binomio buio/luce.
Nelle poesie di Pasquale Attard è presente una ricca ed eloquente simbologia, soprattutto collegata alla Storia Sacra e a ragione il poeta augura <buon viaggio> al lettore che si appresta alla lettura dei suoi versi ; vero percorso di liberazione  dal male. Infatti, proprio per lo stile icastico usato, l’autore offre rappresentazioni efficaci che ci portano alle immagini bibliche della Genesi e dell’Apocalisse, cui Attard fa spesso riferimento. La parola, dunque, che si traduce in rappresentazione per rimanere fedele all’importanza rivestita dalla Parola all’interno della Bibbia, rispettando quella che è l’ermeneutica biblica basata soprattutto sul principio imprescindibile che la Bibbia è libro ispirato da Dio e pertanto punto di riferimento unico per la fede dei cristiani e per la loro condotta morale.
Alcuni versi dalla esplicativa poesia Dal Califfato al Regno.

“…E’ caduta, è caduta
la grande Babilonia,
in un attimo
è venuto il tuo giudizio,
...
E’ tempo, adesso,
delle nozze dell’Agnello,
col popol suo
nel modo preparato.
Alleluia, salute,
gloria e potere
al nostro Dio;
dategli lode
voi tutti suoi servi.”

La vittoria sul male, ci dice Attard, è la sola condizione per l’avvento del Regno di Dio sul mondo.
Non mancano nella raccolta poesie di intenso lirismo che, a volte, riducono ad una più terrena umanità, ma non per questo meno nobile, il sentire di Pasquale Attard, come la poesia <<Concerto del mare>>, dedicata a Giovanni Falcone, o <<Il canto di mia madre>> o ancora <<C’era una volta>>, nostalgico ritorno al tempo passato, alla vita “in bianco e nero”, quando la tecnologia non aveva invaso ogni campo dell’esistenza e c’era ancora posto per il sogno, unica e vera molla per realizzare il proprio progetto di vita.                  

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