di Giovanni Taibi
La
seconda raccolta letteraria di Anna Lupo, poetessa di Partinico, “ Tasselli di
vita “ ( I Quadrati di Munari 5 Edizione Thule euro 15,00, anno 2014)
si caratterizza per un dettato poetico nitido e lineare pur nella
consapevolezza di un poetare che spiega le ali alla ricerca eterna e mai
raggiunta del mistero della vita e della pienezza dei sentimenti . Le liriche
di Anna Lupo sono assetate di luce, vogliono mantenere l'incanto dell'amore sempre
lucido, sempre presente. Il passato non è qualcosa di perduto, di finito ma un
eterno ritorno in cui perdersi contemplando la natura che diventa epifania di
un mistero che avvolge ogni attimo della sua esistenza, che diventa un continuo ricercare le radici
della vita.
C'è qualcosa delle pascoliane Myricae nel suo consapevole disincanto con cui
ogni cosa diventa rimando poetico di una parte della sua vita affettiva.
Oggetti e fenomeni semplici e naturali che richiamano alla poetessa l'universo
di sentimenti che aspettano un'occasione per liberarsi nel suo canto semplice
ma mai banale . Sono i ricordi del cuore in cui “Rivive tutte le gioie ,
/le speranze, gli affanni/ i timori , del passato,/un tempo ormai andato
.” (Cfr pagina 15 “I ricordi del cuore”.)
“Sono le tante primavere a germinare promesse di vita.”( Cfr pagina 16 “Mai invano.” ) È “ l'acqua che si muoveva appena / contro il muraglione della villa .” (cfr pag 21 “L’Orizzonte”.) Sono ancora le sinestetiche immagini che “riscoprono il sapore del l'infanzia/ odore di emozioni vissute . (Cfr pag 32 “Sguardo Incantato” )
Come afferma Antonio Martorana nella sua dotta e originale prefazione: " Il ridestarsi del ricordo è dunque qui una delle principali fonti di ispirazione in una dialettica ricordo/ oblio come tentativo di resistenza alla cancellazione della memoria.” (Cfr pag 10) Afferma ancora Martorana che “sta nella materia memoriale il patrimonio fondativo di una vicenda personale, che può configurarsi anche come vicenda esemplare nella misura in cui l’autorappresentazione diventa rappresentazione.”( Cfr pag. 11)
“Sono le tante primavere a germinare promesse di vita.”( Cfr pagina 16 “Mai invano.” ) È “ l'acqua che si muoveva appena / contro il muraglione della villa .” (cfr pag 21 “L’Orizzonte”.) Sono ancora le sinestetiche immagini che “riscoprono il sapore del l'infanzia/ odore di emozioni vissute . (Cfr pag 32 “Sguardo Incantato” )
Come afferma Antonio Martorana nella sua dotta e originale prefazione: " Il ridestarsi del ricordo è dunque qui una delle principali fonti di ispirazione in una dialettica ricordo/ oblio come tentativo di resistenza alla cancellazione della memoria.” (Cfr pag 10) Afferma ancora Martorana che “sta nella materia memoriale il patrimonio fondativo di una vicenda personale, che può configurarsi anche come vicenda esemplare nella misura in cui l’autorappresentazione diventa rappresentazione.”( Cfr pag. 11)
Oltre alla centralità
della memoria il Martorana individua altre tematiche nelle liriche della Lupo
che si trovano negli irrisolti rapporti tra realtà e sogno, tra Eros e Thanatos
e tra contingenza e assoluto. In queste dicotomie la silloge della poetessa si pone come un’opera che “ sia
pure frutto della disperazione, non può avere come sostanza ultima altro che
l’ottimismo, la fede nella vita …come d’altro canto anche la disperazione è una
cosa singolare: reca già in se stessa la trascendenza della speranza.” ( Cfr. Pagg,11,12 )
A corredo delle liriche sono presenti delle suggestive immagini di
splendidi paesaggi siciliani che
completano ma al contempo aprono altri punti di domanda sulla poetica della
Lupo perché inevitabilmente il lettore è
guidato a cercare ulteriori spunti della riflessione dell’autrice o
comunque punti di tangenza con le sue
liriche.
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