di Marco Colonna
Non si può non restare colpiti dal titolo e
dalla copertina del nuovo romanzo di Sandra Guddo “ Le Geôlier “ che sembra
spaziare dalla raffinata poesia di Jacques Prévert al polpo pescato nella
ridente cittadina di Mazara del Vallo.
Un’ efficace combinazione che sa mettere insieme elementi completamente diversi
quali sono un testo poetico ed un simpatico mollusco ma entrambi hanno lo
stesso denominatore: la bellezza !
La bellezza è infatti la caratteristica
costante che fa di questo libro un vero piccolo capolavoro di narrativa come
nella migliore tradizione che da Giovanni Verga arriva fino a noi grazie a
Sandra Guddo che con occhio penetrante sa guardare dentro la nostra attuale
società per coglierne vizi e virtù; vizi soprattutto di cui non è esente il
protagonista del romanzo: Cesare Molinari che, come il protagonista della
poesia omonima, non riesce a controllare le sue più profonde pulsioni sessuali
ed emozionali ed annaspa nel tentativo
di ricostruire il proprio mondo interiore i cui tasselli sono stati stravolti
da fatti e persone che hanno incrinato irrimediabilmente le sue certezze
esistenziali !
La narrazione procede a sbalzi tra presente, passato
e futuro. Questa tecnica narrativa non è stata utilizzata da Sandra Guddo a
caso ma per costringere il protagonista della vicenda a guardare dentro se
stesso per focalizzare gli errori compiuti nel passato, rielaborarli, perdonare
e perdonarsi ed infine per potere progettare il futuro e guardare avanti con
occhi diversi, rinnovati dall’amore vero e profondo che finalmente prova per
una donna. Cesare, grazie anche all’incontro con frate Carmelo si sente come
miracolato, salvato dall’amore divino del Padre che lo accoglie come il figliol
prodigo nella famosa parabola del Vangelo. La svolta tra il Cesare peccatore ed
il Cesare alle prese con l’etica della responsabilità e con il problema del
libero arbitrio avviene in modo chiaro, tra il quinto ed il sesto capitolo,
dove egli stesso come il Jules del film Pulp Fiction si sente miracolato “ Così mi ritrovo a riflettere su alcune scene
del film pulp Fiction ma non quelle visualizzate su Yuotube migliaia di volte
(… ) relative alla scena del ballo tra Uma Thurman e John Travolta che si
esibiscono in uno strepitoso twist o quella in cui lui tenta di strapparla alla
morte per overdose iniettandole, dritta al cuore, una fiala di adrenalina, con
l’apposita siringa che le resta piantata nel cuore come una vittoriosa bandierina
segnapunti (… ) No! quella che si presenta ai miei occhi è la scena in cui i
due compagni di ogni genere di scelleratezze Vincent e Jules ( … ) rimangono
inspiegabilmente illesi “ durante
una sparatoria . A questo punto Jules sentendosi come miracolato decide di
cambiare e di continuare la sua nuova vita “ nel posto dove Dio vorrà mettermi. “ Anche Cesare, miracolato
dall’amore, avvierà un procedimento di pacificazione con se stesso e con il
mondo.
Un
libro che propone diverse chiavi di
lettura che appassiona non soltanto per la fitta trama piena di colpi di scena
che lasciano il lettore con il fiato sospeso e per lo scorrere incalzante della
vicenda ma anche per le tante riflessioni che ci propone sulla nostra società travagliata
da mali antichi come la smania di ricchezza e di potere ma anche da problemi
più recenti come l’uso di droghe che annullano la volontà di chi ne fa uso, il
divario economico e sociale sempre più grave che distingue le regioni
settentrionali dal meridione d’Italia e tutte le spinte eversive che recentemente
hanno minacciato l’unità del nostro paese .
“ Le Geôlier “ è un messaggio per la
valorizzazione della spiritualità che è insita dentro ciascuno di noi e che dobbiamo
continuare ad ascoltare per non diventare simili alle bestie, è un libro dove
emerge il desiderio della genitorialità
che Cesare avverte con il passare degli anni scoprendo infine di essere
padre a seguito però di un atto sessuale consumato tragicamente su una giovane
donna.
Sandra
Guddo dimostra di credere fermamente che la letteratura abbia il compito di
portare un po’ di luce nelle tenebre e lo fa con un romanzo attraverso il
percorso esistenziale di Cesare, del suo protagonista, che è un percorso contro
le tenebre, lo spaesamento, lo smarrimento, l’annullamento, il nichilismo il
cui egli, nel suo iter di disconoscimento e ostracismo verso se stesso, tendeva
prima della sua redenzione.
Bisogna tornare a credere nella parola e nel suo potere di lanciare messaggi
all’individuo contemporaneo confuso da espressioni spesso negative o, nel
migliore dei casi, contraddittorie ” un
altro me stesso che ora riscopre ed usa parole, parole di antica saggezza,
cariche di significato, inequivocabili, non logorate dall’abuso o dalla voglia di
essere a tutti i costi originali, parole esagerate, utilizzate soltanto per
sorprendere o peggio per nascondere il vuoto di contenuti, di chi usa una
sintassi che trascura il verbo per l’iperbole, di chi si consegna al linguaggio
fittizio abusando di metafore che amplificano a dismisura ogni significato fino
a renderlo paradossalmente inconsistente e incomprensibile “ ( pag. 80 )
Le Geôlier,
esercita una forte capacità di attrazione
perché esce fuori dalle strettoie della vicenda personale del suo protagonista,
del contingente ma è un’occasione imperdibile per riflettere sulla attuale
condizione dell’uomo contemporaneo, travolto da problemi economici e di
sopravvivenza in un mondo dove i valori sono stati oscurati da falsi idoli e
dove spesso il suo agire è condizionato dall’uso di droghe e stupefacenti.
Inoltre il romanzo può essere anche un’occasione per riflettere sulle
condizioni attuali dell’Italia e sul problema di un’economia spersonalizzata
dominata da quel fenomeno economico , finanziario e sociale noto come
globalizzazione di cui nel romanzo si parla anche con termini molto appropriati
“ La produzione juste in time ci metterà
al riparo dagli sprechi dovuti a una richiesta inferiore alla nostra
disponibilità ma ci espone al rischio di non provvedere nei tempi richiesti
alle ordinazioni ( … ) tra mercato domestico ed export “ (pag 18 )
Cesare è la voce narrante che in tempo
presente racconta le vicende mentre si stanno svolgendo e ciò favorisce il
coinvolgimento del lettore Il linguaggio sobrio, scattante e graffiante che
caratterizza lo stile narrativo di Sandra Guddo risulta efficacemente coinvolgente
ma mai sconvolgente anche di
fronte a vicende, in qualche punto davvero drammatiche come lo stupro ai danni
della giovanissima Camilla, essendo mantenuto una certa leggerezza narrativa
grazie anche a personaggi come il simpatico Gennaro, il maggiordomo tutto fare
di Cesare, che con il suo innato buonumore riesce a stemperare le tensioni narrative e a divertire
il lettore con le sue battute sagaci “C’è
una femmena speciale anche per te
“ e con le canzoni napoletane che parlano di caffè , la bevanda in cui i
napoletani da sempre sono dei veri maestri “ ah che bellu cafè sulu a
Napule o sannu fa “ oppure “ il caffè si prende con le tre C : comm’ cazzo
coce “
Una miriade di personaggi : da Nicoletta e
Sergio, collaboratori di Cesare, noto imprenditore veneto, agli antagonisti come Ennio e Silvia, alla
vittima per antonomasia: Camilla, fino
alla rivelazione finale che ci farà conoscere la giovane Aurora, concepita
durante un rapporto sessuale violento e non consenziente. Determinanti sono i
personaggi di Ginevra, la peccatrice sempre pronta al perdono anche se fatica a
perdonare se stessa per gli errori gravissimi compiuti quando ero poco meno di
una ragazzina sola e spaurita dalla morte della madre, stroncata da un tumore.
Frate Carmelo occupa un posto di rilievo nella storia che si innalza, grazie
alle sue parole, a rappresentare valori eterni ed universali, consegnando al romanzo,
attraverso le sue parole, un altissimo
sentimento di religiosità, di fede e di speranza anche a chi crede di non
averne più alcun diritto.
Ogni forma autentica d’arte , come dice Karol
Wojtyla rappresenta una < via
d’accesso alla realtà più profonda dell’uomo e del mondo. Come tale , essa
costituisce un approccio molto lucido all’orizzonte della fede, in cui la
vicenda umana trova la sua interpretazione compiuta. >.
Il finale riesce a rendere ragione di tutti
gli aspetti affrontati precedentemente, soprattutto quelli di natura morale che
sembrano essere una delle colonne sulle quali l’opera si basa.
A questo punto trovare il genere letterario a
cui apparterebbe questo romanzo, ci appare un’ impresa che non riusciamo a
compiere.
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