Il 18 maggio 1291 San Giovanni d’Acri, ultimo
caposaldo cristiano in Palestina, cade per mano del Sultano di Egitto. Il
giorno dopo inizia questa storia. In una vivace ricostruzione storica di
avvenimenti reali e immaginari scorre la vita di Nerino dei Buondelmonti.
Cavaliere fiorentino, francescano e poi pirata e corsaro al servizio di Genova,
Nerino è protagonista di guerre sanguinose, carneficine, rapimenti e riscatti
in un Mediterraneo senza pace sconvolto dalla furia del potere ad ogni costo.
Ma nel romanzo c’è anche l’amicizia, la lealtà e un grande amore che trascinano
il lettore fino all’ultima pagina.
Leggiamo alcune considerazioni dell’autrice a
proposito del suo lavoro.
Dati i problemi che la ricostruzione storica
comportava, la stesura del romanzo ha richiesto alcuni anni; la bibliografia
che sostiene le sue pagine è piuttosto consistente, tuttavia, ho scelto di
lasciare in secondo piano gli eventi storici per dare maggiore rilievo al
racconto. La ricca e complessa realtà dell’ultima decade del duecento è la
traccia che ho seguito per sviluppare e dare coesione ai diversi momenti
narrativi.
La difficoltà maggiore l’ho trovata nella
ricostruzione delle navi del periodo; delle galee sono stati ritrovati alcuni
relitti di scafi, ma per avere notizie di come venivano armate bisogna
rivolgersi a documenti scritti o all’iconografia; lo stesso vale per le navi
commerciali, le cosiddette navi tonde.
Un’altra grande difficoltà è stata descrivere
gli scontri navali, soprattutto perché i cronisti danno molto per scontato; con
un’accurata ricerca, però, -spesso cercando tra le righe- e molta
immaginazione, credo di aver composto un quadro bellico convincente. A
giudicare saranno i lettori…
Gladis Alicia Pereyra è nata in Argentina da madre
italiana e padre argentino. Nel 1973 si è trasferita a Roma dove vive e lavora.
Si occupa di storia medievale e nel 2011 ha esordito per Manni con il romanzo
“Il cammino e il pellegrino”
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