Protagonista di questo
romanzo, ambientato in una Calabria insieme magica e reale, cruda e poetica, è
una ragazza, Nicla, che, vittima di un padre perverso, trova la forza di
reagire alla violenza e riconquistare la propria dignità.
Intorno a Nicla ruota tutta una serie di personaggi, coinvolti per una ragione
o per l'altra nella vicenda. Tra di essi svolge un ruolo fondamentale Clara,
alter ego dell'autrice, che nel desiderio di andare oltre la superficie dei
fatti si dedica ad un'indagine tutta personale, riuscendo a trascinare anche
Piero, il magistrato inquirente. Così, quello che era un caso giudiziario si
trasforma in un'inchiesta giornalistica sui generis, e il "non dire
niente" diventa l'emblema di un mondo dominato dalla paura e dall'omertà.
Per la prima volta, però, nel buio dell'indifferenza o della rassegnazione
sembra aprirsi uno spiraglio. La ribellione di Nicla non è più isolata.
Altre donne umiliate hanno deciso di parlare mettendo a nudo quella mentalità e
quel costume che seguitano a rendere possibili, e impuniti, certi misfatti
consumati nel silenzio.
Pur fedele ai fatti ed ai personaggi, il romanzo non è privo di suspense e di
mistero e spesso si accende di un intenso lirismo, a cui fa da pendent il
favoloso paesaggio calabrese. Non dire niente è un esempio di come il
giornalismo, se praticato con onestà, passione e intelligenza, possa
trasformarsi in letteratura, ed anzi rappresentare una via per rinnovare la
narrativa, come Thomas Wolfe ha indicato con i suoi romanzi.
Maria Barresi, nata a Reggio Calabria, vive a Roma. Giornalista Rai, lavora al
TG1 nella Redazione Cultura e Spettacoli. Scrive romanzi, poesie e favole per
bambini.
Non dire niente è il suo romanzo d'esordio, giunto alla terza edizione, di cui
parla anche nel suo blog www.mariabarresi.it.
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