Nel lessico contemporaneo
il termine “corporativismo” rappresenta una parola tabù, su
cui è
calata una sorta di damnatio memoriae, che ne ha snaturato la ragione
d’essere e sterilizzato le radici storiche.
Assimilato al fascismo,
il corporativismo è stato così ridotto ai margini del confronto
politico-sociale, diventando da una parte sinonimo dell’autoritarismo e del
controllo dello Stato, dall’altro segno dell’affermazione esclusivistica degli
interessi di uno o più settori di società. Eppure le radici di questa
dottrina politica e sociale sono tutt’altro che banali: affondano nella cultura
romana, si rafforzano nel Medioevo fino a rappresentare l’ossatura della
Dottrina Sociale della Chiesa, poi del fascismo e, nel dopoguerra, della destra
sociale.
Intorno a questo complesso
itinerario si interroga Mario Bozzi Sentieri, firma nota ai nostri lettori, che
ricostruisce le alterne vicende dottrinarie del corporativismo ad
introduzione di “Intervista sul corporativismo – La via sociale oltre la crisi
dei vecchi modelli”( Eclettica Edizioni, pagg. 160, Euro 16,00). Il saggio di
Bozzi Sentieri introduce l’ intervista a Gaetano Rasi, storico esponente
del pensiero corporativista post bellico, scomparso nel novembre 2016.
L’intervista nasce da una
proposta, fatta dallo stesso curatore a Rasi, alcuni mesi prima della sua
scomparsa. L’idea era di riprendere in modo esplicito la riflessione sul
corporativismo, partendo dai fondamentali dell’Idea, dalla sua sostanza dottrinale,
per offrirla all’attenzione del più vasto pubblico, in particolare giovanile,
attraverso la formula semplificata dell’intervista.
Rasi aveva manifestato il
suo interesse alla proposta, rimandando la stesura del libro ai primi mesi del
2017, in considerazione dei suoi impegni, legati alla preparazione del secondo
volume della Storia del progetto politico alternativo dal Msi ad An.
Partendo dall’ ampia ed
articolata produzione sul corporativismo, sviluppata da Rasi a partire dai
primi Anni Settanta del ‘900, Bozzi Sentieri ha deciso di estrapolare,
sulla base delle stesse domande proposte, a suo tempo,
a Rasi, gli elementi portanti dell’idea corporativa, analizzata dal punto di
vista di uno studioso “impegnato” a confrontarsi con le dinamiche
sociali, economiche e politiche della società italiana.
Ne esce un’opera di grande
profondità ed insieme di facile lettura, che, in sei capitoli, tra
domande e risposte, fissa gli elementi essenziali della dottrina
corporativa.
Partendo dalla crisi contemporanea
della rappresentanza politica e sociale, ritrovare l’essenza del
corporativismo – attraverso le parole di Rasi e l’introduzione
del curatore dell’intervista – significa immaginare strumenti
rappresentativi capaci di favorire una maggiore integrazione
dei fattori della produzione e,
contemporaneamente, la specializzazione nello svolgimento
dei processi politici, dando voce e spazio al Paese reale, alle categorie
produttive, al mondo delle professioni e delle competenze.
La sfida ha un suo fascino
ed una sua attualità, invitando a riposizionare l’intero impianto
politico-sociale. Lungo l’asse portante di questa idea di fondo
mutano la concezione stessa del Sindacato, le logiche del
profitto e del salario. Dalla condizione di lavoratore-dipendente, l’uomo
moderno passa - nella convinzione interiore, oltre che nella realtà - allo
status di «produttore», mentre l’economia corporativa viene vista
quale economia produttivistica in grado di proporre l’ottimo
nella combinazione dei fattori, al fine di evitare sprechi di energie e di
risorse, e di procurare un aumento della ricchezza disponibile da poter
ripartire fra consumi e investimenti. Al centro - si evince dal libro
curato da Bozzi Sentieri – l’idea di opporre alla “società del tornaconto”
quella della responsabilità, la concretezza dell’uomo sociale all’homo
economicus.
Ritrovate nella loro
essenza, le analisi di Rasi sul corporativismo, al di là di ogni contingenza,
diventano un utile strumento per orientarsi nella complessa crisi italiana,
insieme atto postumo di omaggio al grande Maestro e viatico per quanti sapranno
farsi carico del suo messaggio, raccogliendone il testimone.
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