FRANCO CARDINI, PAOLO ISOTTA, LICIA GIAQUINTO, ANTONIO DE ROSSI, i
vincitori della 48° edizione del Premio Acqui Storia 2015. DARIO BALLANTINI di
Striscia la Notizia ,
PIETRANGELO BUTTAFUOCO, ITALO CUCCI, MARIA RITA PARSI E ANTONIO PATUELLI,
Presidente dell’ABI, Testimoni del Tempo. A GIGI MARZULLO il premio la Storia in TV. A GIUSEPPE
GALASSO il Premio alla Carriera con la Medaglia Presidente
della Repubblica.
Le Giurie
del Premio Acqui Storia, riunitesi in
Acqui Terme, hanno designato i vincitori della 48° edizione del Premio.
Il Premio, nato
nel 1969 per onorare il ricordo della “Divisione Acqui” e i caduti di Cefalonia
nel settembre 1943, è divenuto in questi ultimi anni uno dei più importanti
riconoscimenti europei nell’ambito della storiografia scientifica e
divulgativa, del romanzo storico e della storia al cinema ed in televisione ottenendo
un importante rilancio scientifico culturale ed una grande visibilità
internazionale.
Questi i
vincitori nelle rispettive sezioni previste dal regolamento del Premio:
Franco Cardini con il volume “L’appetito
dell’Imperatore. Storie e sapori segreti della storia” Mondadori e Paolo Isotta con “La virtù dell’elefante. La musica, i libri, gli amici e San Gennaro”
Marsilio, si sono aggiudicati il
Premio da 6500 euro nella sezione
storico divulgativa.
Antonio De Rossi, con il volume “La
costruzione delle Alpi. Immagini e scenari del pittoresco alpino (1773-1914), Donzelli editore si aggiudica la sezione storico – scientifica.
Licia Giaquinto viene premiata nella sezione romanzo – storico per il volume “La Briganta
e lo sparviero” Marsilio Editori.
La cerimonia
di premiazione della 48° edizione del Premio Acqui Storia è in programma sabato
17 ottobre alle ore 17.15 presso il recentemente restaurato Teatro
Ariston di Acqui Terme, Piazza Matteotti. Sarà condotta da Mauro Mazza,
ex direttore di Rai 1 e Tg2 ed Antonia Varini, di Uno Mattina, e sarà il culmine di un intenso programma di
eventi, iniziato alla mattina alle ore 10.00 al Grand Hotel Terme di
Acqui con l’incontro dei vincitori con la stampa, gli studenti ed il pubblico,
orchestrato e moderato da Carlo Sburlati, patron anche dell’altro Premio
Internazionale biennale ”Acqui Ambiente”.
Nel pomeriggio sul palco del Teatro Ariston,
oltre alla presenza dei vincitori delle
tre sezioni, le personalità insignite dei premi speciali “Testimone del
Tempo”, “La Storia
in TV”, Premio alla Carriera. L’assegnazione del premio Testimone del Tempo 2015, che
rappresenta il momento più prestigioso della manifestazione, vedrà calcare il
palco del Teatro Ariston cinque figure di straordinario rilievo nel panorama
artistico e culturale contemporaneo: Dario
Ballantini, Pietrangelo Buttafuoco, Italo Cucci, Maria Rita Parsi e Antonio
Patuelli.
“Il numero delle opere partecipanti al concorso
quest’anno è stato di 170 a fronte di
una media di circa 25 - 30 delle
prime quaranta edizioni” - ha
rimarcato il Responsabile Esecutivo del
Premio Carlo Sburlati, artefice in questi ultimi anni di uno spettacolare
rilancio scientifico, culturale, mediatico e mondano del Premio, come
evidenziato dai maggiori quotidiani italiani, ripreso in quasi tutti i
telegiornali Rai e Mediaset, oltreché dai network privati, confortato dalla
presenza di un folto pubblico e di personaggi del jet-set internazionale, che
affollano il pur capiente Teatro Ariston per la premiazione.
Franco CARDINI con il volume “L’appetito
dell’Imperatore. Storie e sapori segreti della storia” Mondadori e Paolo Isotta con “La virtù
dell’elefante. La musica, i libri, gli amici e San Gennaro” Marsilio, si sono aggiudicati il Premio da 6500 euro
nella sezione storico divulgativa.
La zuppa di riso di Ho Chi Minh,
i sontuosi banchetti dei dittatori, l’alimentazione semplice ma fantasiosa del
popolino, i “vizi” e le debolezze dell’intellighenzia… Il libro di Franco Cardini, storico rigorosissimo
e raffinato gourmet che sa cedere alle “frivolezze” della grande Storia,
racconta il nostro passato, dal medioevo ai totalitarismi del Novecento,
attraverso un punto di vista assolutamente originale, e particolarmente
godibile oltre che “goloso”: il cibo (specchio dei popoli), i “sapori segreti”,
e le caratteristiche della cucina dei diversi periodi storici. Tra aneddoti,
testimonianze d’autore, ricordi e piccole rivelazioni, l’autore – proprio nell’anno dell’ Expo dedicato al tema “Nutrire il pianeta” - ci fa scoprire come,
molto più spesso di quanto crediamo, gli sviluppi improvvisi della grande
Storia possano essere stati decisi da un
capriccio di gola.
Paolo ISOTTA, grande musicologo, scrittore di talento,
colto, ironico e tutt’altro che politicamente corretto, pertanto per molti
versi scomodo e urticante, con “La virtù
dell’elefante. La musica, i libri, gli amici e San Gennaro” ci offre un libro di memorie, in cui l’ordine cronologico
è sopraffatto e travolto da una valanga di aneddoti e di curiosità (anche
piccanti), ci offre un formidabile compendio di oltre mezzo secolo di vita
musicale e nello stesso tempo un ampio campionario di quanti – giganti, mezze
figure e figuranti – lo popolano. E mentre ci parla a dovizia delle sue
predilezioni culturali, delle sue amicizie, dei suoi maestri e delle sue
idiosincrasie, spaziando in lungo e in largo per l’Italia (ed anche fuori),
innalza un monumento forse più duraturo del bronzo alla napoletanità, di cui
egli stesso è campione e cantore.
Antonio DE ROSSI, con il volume “La
costruzione delle Alpi. Immagini e scenari del pittoresco alpino (1773-1914), Donzelli editore si aggiudica la sezione storico – scientifica.
Sulla scorta di ampia ricerca
bibliografica e di esplorazione archivistica in Italia e all’estero, l’Autore
propone le Alpi come sfida sotto il profilo culturale, politico, economico,
sociale e militare, con attenzione per scienza e tecnologia (in specie
l’ingegneria stradale e ferroviaria) e per l’industria turistica da fine
Settecento alla Grande Guerra. L’opera è corredata da imponente e pertinente
apparato iconografico.
Licia GIAQUINTO viene premiata nella sezione romanzo – storico per il volume “La Briganta
e lo sparviero” Marsilio Editori. “Ambientato
negli anni Sessanta dell’Ottocento, tra i territori montuosi dove si incontrano
Basilicata, Campania e Puglia, il romanzo “rilegge” il Risorgimento attraverso
la storia del bandito Giuseppe Schiavone, detto lo Sparviero, e della
bellissima Filomena, la sua donna, la Briganta. Una storia dalla scrittura densa e
potente che mette in scena la rappresentazione di un Medioevo “barbarico” dove
la magia è di casa, insieme alle più feroci passioni”.
Il premio TESTIMONE DEL TEMPO 2015 verrà consegnato
a cinque figure di straordinario
rilievo nel panorama artistico e culturale contemporaneo: Dario Ballantini di Striscia la Notizia , Pietrangelo Buttafuoco, Italo Cucci,
Maria Rita Parsi e Antonio Patuelli, Presidente ABI.
Dario BALLANTINI ha conquistato una eccezionale notorietà
televisiva, grazie a un programma di straordinario successo come Striscia la Notizia. Indossando
i panni di Valentino e di Papa Francesco, di Roberto Maroni e di Matteo Renzi, di Matteo Salvini e di
Angelino Alfano, di Angela Merkel e di Luca Cordero di Montezemolo, di Ignazio
Marino e di Gianni Morandi. La galleria di personaggi interpretati con stile e
precisione è lunghissima. Come ben sanno milioni di telespettatori.
Sarebbe però estremamente
riduttivo classificare Ballantini come “imitatore”. Perché in realtà è un
artista completo. Pittore, innanzi tutto. Pittore di grande qualità che ha
esposto le sue opere in importanti mostre e gallerie di tutta Europa. Sono
molti i teatri più prestigiosi che han
visto le esibizioni di Ballantini come attore, come autore, anche come
scenografo.
Perché, quando si hanno
le doti di Ballantini, l’arte diventa una sola. Si può passare dalla realizzazione
di un quadro all’interpretazione di un personaggio comico, dall’imitazione di
un cantante alla satira politica. Per raggiungere questi risultati occorre
capacità ed occorre anche uno studio approfondito. Non solo della pittura, ma
anche degli scenari politici ed economici nazionali ed internazionali. Perché
la satira, quando è fatta bene, non può prescindere dalla conoscenza della
realtà.
Pietrangelo BUTTAFUOCO ha collaborato
con alcune tra le principali testate giornalistiche italiane, dal “Giornale” al
“Sole 24 ore”, da “Panorama”, a “Repubblica”, dal “Foglio” di Giuliano Ferrara ,
al “Fatto Quotidiano” di Travaglio, distinguendosi per la spregiudicatezza e
talora per la conclamata irriverenza dei suoi interventi. Ha sempre amato
analizzare e commentare i fatti da prospettive inedite, disdegnando
intenzionalmente il politically correct,
anche a costo di épater i benpensanti e di suscitare scalpore.
Si
è sempre dimostrato uno spirito (e un battitore) libero, preferendo restare
amico e fedele alla (sua) verità, anziché accattivarsi e blandire il potere e i potenti, quelli amici
compresi, non di rado pagando di persona. Presidente per un quinquennio del
Teatro Stabile di Catania, per la televisione, oltre ad avere realizzato per La
7 “Giarabub”, ha condotto alcuni programmi, come “Sali & Tabacchi” su
Canale 5 (secondo Aldo Grasso, “la migliore trasmissione culturale della Tv
italiana”) e “Otto e mezzo” in coppia con Alessandra Sardoni. E’ ospite fisso a
Mix 24, la trasmissione di Giovanni Minoli su Radio24.
Il
suo talento di polemista e di scrittore si è rivelato in saggi e romanzi via
via pubblicati: dal celeberrimo “Le uova del drago” al “Il lupo e la luna”, al
“Il dolore pazzo dell’amore”, a “I cinque funerali della Signora Göring”; a
“Cabaret Voltaire”, a “Buttanissima Sicilia”, a “Il Feroce Saladino”.
Italo CUCCI è, dopo Gianni Brera, il
più autorevole ed innovativo giornalista sportivo italiano di questo secondo
dopo guerra. E’stato più volte direttore del mitico “Guerin Sportivo “,
reinventandolo totalmente nel 1975, del “Corriere dello Sport – Stadio”, del
Quotidiano Nazionale, del settimanale “Auto sprint”, editorialista di molti
quotidiani italiani, tra cui il “Corriere della Sera”.
Docente
universitario di sociologia della comunicazione sportiva alla Facoltà di
Scienze Politiche e di giornalismo alla Luiss di Roma. Volto noto del piccolo
schermo come ideatore, conduttore ed opinionista di trasmissioni televisive e
radiofoniche di successo.
Ha
scritto diversi volumi, non solo di sport, vincitore di importanti premi
letterari. Grande interesse sta suscitando il suo ultimo libro “Ferrari
Segreto” da pochi giorni nelle librerie,
dedicato al Mago di Maranello e alle rosse del cavallino rampante.
Maria Rita PARSI è docente, psicoterapeuta e psicopedagogista,
collaboratrice di molti quotidiani e periodici, nonché volto noto della nostra
televisione in qualità di psicologa ed opinionista. Oltre ad aver fondato e
dirigere tuttora la Scuola Italiana
di Psicoanimazione, è componente del comitato ONU per i diritti per l’infanzia
e ha sempre rivolto al mondo dei bambini
e degli adolescenti uno sguardo affettuoso e attento, cercando di esplorarlo in
profondità, di portarne alla luce la misteriosa ricchezza e di disegnarne il
complesso profilo con quel “rispetto” a cui, per l’appunto, si faceva cenno.
Per la Parsi - amare i nostri figli “non basta”, bisogna
cercare di capire quello che “non dicono”, dobbiamo renderci conto che parole e
comportamenti segnalano una realtà interiore che non può essere costretta nella
maglie di una pedagogia approssimativa , ma deve essere “letta”, con
delicatezza di cuore e di intelletto, come un mondo tutto da scoprire. Maria
Rita Parsi si è mossa sempre in questa direzione con una “ricerca sul campo”
aperta agli aggiornamenti e promuovendo una serie di importanti iniziative
nazionali ed internazionali.
Antonio PATUELLI è stato eletto
all’unanimità nel 2013 Presidente dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana).
Cavaliere del Lavoro, sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa nel
Governo Ciampi, giornalista. In ognuna
delle attività che ha affrontato, Antonio Patuelli si è sempre contraddistinto
per capacità, intelligenza, professionalità.
Riuscendo a coniugare impegni diversi, affrontati sempre con successo.
Patuelli è al vertice dell’associazione bancaria italiana ma è anche presidente
dal 1995 della Cassa di Risparmio di Ravenna e titolare di una prestigiosa
azienda agricola.
Nonostante il
poco tempo libero a disposizione, è riuscito in questi ultimi mesi anche a scrivere un nuovo libro, “Nuova
Europa e neonazionalismo”. Uno sguardo d’insieme su quanto sta avvenendo in
Europa, sui sogni dei fondatori, sulle disillusioni attuali. Scritto con la
competenza di chi si occupa di economia e di finanza, ma anche con la passione
civile di chi ha un ruolo di primo piano
nella vita italiana.
L’Italia,
che spesso non ama i banchieri, prova ancora un atavico rispetto per chi si
occupa di lavoro, impresa ed agricoltura. Patuelli, anche in questo settore, ha
saputo coniugare la conoscenza tecnica, gli studi approfonditi, con
l’attenzione agli aspetti più profondi di un lavoro antico. Ai vertici
dell’Associazione bancaria ha portato le sue qualità, la sua capacità di
osservare, di comprendere, di interpretare. In uno scenario difficile,
complesso, globale. Conquistando il
rispetto e l’ammirazione generale per l’onestà intellettuale, la correttezza,
la capacità di guardare al futuro.
Il PREMIO LA STORIA IN TV 2015,
inserito per la prima volta nei palmares dell’Acqui Storia nel 2003 e
giunto quest’anno alla sua tredicesima edizione, vuole rendere un significativo
omaggio a Gigi Marzullo e alla sua
significativa carriera di autore e conduttore televisivo (dal 14 maggio 2013 è
capo struttura cultura della prima rete RAI).
Ha scritto
qualcuno che Gigi Marzullo, è una
“garanzia”, ci “garantisce”, ci
“rassicura”, con una presenza che è
ormai, da anni, un appuntamento irrinunciabile per gli insonni cercatori di
cultura. Un pubblico più ampio di quel che si creda e a cui Marzullo presenta-
con uno sperimentato “taglio” televisivo fatto di domande e interviste,
dibattiti e immagini di repertorio- una ricca offerta di argomenti storici.
L’uomo che, “a
mezzanotte e dintorni”, viene a parlarci “sottovoce”, sfogliando le pagine di
“mille e un libro”, tocca molteplici corde, stimola ogni sorta di curiosità
storica e letteraria, si apre alla più varia umanità, con i diretti autori e
protagonisti, attraverso un approccio sempre garbato, ma al tempo stesso
puntuale.
Perché il
celebre “tormentone” marzulliano “si faccia una domanda e si dia una risposta”
significa che il pubblico vuol sapere chi ha davanti e che dunque bisogna farsi
capire. Essere convincenti e non reticenti. In particolare quando si ha a che
fare con la storia. Più in particolare ancora quando si ha a che fare con la
storia del nostro tempo dove è facile peccare in “pensieri, parole, opere e
omissioni”.
Sempre
paziente e amabile, l’insonne Marzullo indaga. E, se necessario, “stana”.
Perché sa che la storia non vuole zone d’ombra, giudizi sommari, pregiudizi
ideologici. Lo spettatore vuol vederci chiaro. Più che mai quando scocca la
mezzanotte (e dintorni).
Il PREMIO SPECIALE “ALLA CARRIERA”, istituito nel 2009 da un’idea ed un
progetto di Carlo Sburlati , è stato
conferito a Giuseppe Galasso.
Tra i massimi storici italiani
del Novecento, unisce ricerca scientifica,
alta divulgazione ed impegno civile. Alunno e poi segretario
dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici fondato da Benedetto Croce, libero
docente dal 1963, ordinario di storia moderna e medievale all'Università Federico II di Napoli dal 1966 al 2006,
accademico dei Lincei dal 1977, presidente della Società Napoletana di Storia
Patria dal 1980, ha
pubblicato opere fondamentali sulla storia del Mezzogiorno, anche in
collaborazione con Rosario Romeo, e ha ideato e diretto la Storia d'Italia
in 24 volumi, aperta dal suo incisivo affresco dell'Italia come problema
storiografico.
Giuseppe Galasso al
magistero storiografico ha accompagnato la partecipazione al dibattito culturale
con articoli storiografici e politici in
quotidiani e settimanali. Sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni
Culturali e ambientali (1983-1987) e al Ministero per l'Intervento straordinario nel
Mezzogiorno (1988-1991), ha legato il
suo nome alla legge per la tutela dei beni naturalistici e ambientali,
universalmente apprezzata. Con la sua opera Galasso insegna che la meditazione storiografica non solo è
sempre storia contemporanea e visione del futuro ma anche diuturno impegno civile.
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