di Gaetano Li Destri
Il fascino intramontabile della lettura
continua a regalarci straordinarie emozioni in serate come queste perché è
palpabile, in sala, la magica atmosfera che solo le emozioni estetiche riescono
a regalarci anche nell’era dell’imperante
digitalizzazione informatica.
Provo una particolare emozione, di
conseguenza, a parlarvi di : “Un amore
negato” di Salvatore Pasqualetto.
Spero di suscitare la vostra curiosità, di
farvi conoscere l’autore e, soprattutto, di indurvi alla lettura.
Lo sfondo delle
vicende è la Sicilia. La
nostra amata Sicilia, con le bellezze ma anche con i suoi vizi, con le sue
capacità ma anche con i suoi tanti limiti, con le sue certezze ma anche con i
suoi melodrammi.
Una Sicilia,
quella descritta, che ci consente un tuffo negli splendidi colori della nostra
terra ma che ci fa prendere atto delle tante realtà in bianco e nero che hanno
avvolto e continuano ad avvolgere il nostro straordinario territorio.
È la storia di
un imprenditore che tenta di condurre la sua azienda con una mentalità
imprenditoriale degna delle migliori aziende europee, che cerca di condurre la
sua impresa agricola aprendola ai grandi mercati del nord.
Ma, come spesso
capita dalle nostre parti, l’azienda, gli operai il territorio debbono fare i
conti con la S.p .a.
più imponente del meridione. E così, se cominci a crescere, se mostri di avere
capacità manageriali, devi fare i conti non solo con la concorrenza leale ma
con le minacce e i ricatti del malaffare.
Ecco, è una
storia tipicamente siciliana. Ma il dramma che e le problematiche che devono affrontare
il protagonista, Giovanni, e la sua famiglia, nonostante le difficoltà
insormontabili, hanno una via di uscita.
È la via di
uscita che tutti noi auspichiamo: la legge e l’onestà d’intenti possono essere
un percorso lungo, tortuoso e difficile, ma alla fine paga!
Vorremmo che
tante storie siciliane avessero l’esito descritto nel testo narrativo di Salvatore
Pasqualetto.
È una battaglia
che ha visto in prima linea tanti eroi del nostro tempo, se pur in Sicilia si
diventa eroi solo morendo.
Dalle trame del
racconto, una volta tanto, l’eroe esce vittorioso e con messaggi di positività
nei confronti delle nuove generazioni.
L’eroe, questa
volta, non ha lapidi che lo ricordano ma… successo e trionfo della legalità
sono un segnale di speranza per la
Sicilia e per i siciliani.
È bella ed
emblematica, in questo contesto, una figura apparentemente secondaria del
racconto, quella di don Peppe, uomo arcigno e di poche parole (come si dice… “
A megghia parola è chiddra chi un si dici”), figlio del suo tempo. Mafioso per
necessità, perché nato e cresciuto in una terra e in un contesto in cui, a volte, non hai altra scelta.
Don Peppe è l’emblema,
l’icona dell’uomo che può cambiare se… solo gli è offerta la possibilità di
farlo!!!!
Il testo,
comunque, offre altri spunti. Vi si intravede la storia della famiglia siciliana.
Quella legata
alla terra e ai valori di quella che un tempo si chiamava la civiltà contadina.
Una famiglia unita che resiste alle intemperie di vicende forti e drammatiche.
È la
testimonianza, visto i tempi che attraversiamo, che i valori tradizionali che
ancora resistono possono costituire un’ancora di salvataggio.
Una famiglia che
resiste anche allo sbandamento del protagonista che, in mezzo a mille
battaglie, non può farsi mancare una bella e appassionante storia d’amore.
Già... l’amore.
L’amore passionale, sincero, profondo che questa donna rappresenta nel testo
narrativo. Un amore… per nulla negato ma che
deve fermarsi di fronte al valore della famiglia.
Ecco il
melodramma siculo che però ha un risvolto inaspettato perché negherebbe il
valore della famiglia e tutte le virtù che fanno del siciliano un vero uomo
d’onore.
Emerge, in
questo contesto, la figura di Lucia. Donna mite e attenta, ma allo stesso tempo
determinata e forte che regge le sorti della famiglia e dell’azienda perché le
due cose sono complementari e unite a doppio filo.
Lucia, forse la
vera protagonista del racconto, che deve negare la passione e la voglia
d’avventura del marito per affermare un altro amore, quello per la famiglia.
Lucia… che è
impegnata in un personale percorso di ricerca. Una ricerca che deve dare senso
alla sua esistenza di madre, di moglie di donna, ma… anche di figlia
Anche Lucia vive
la sua storia d’amore. L’amore verso la famiglia, il marito che ha
costantemente bisogno della sua presenza (ma anche della sua assenza), delle
sue cure (ma anche della sua discrezione).
Vari aspetti
dell’amore che Lucia dona!… Del resto non
è così che si dice: “l’amore è donarsi agli altri o all’altro”… Ma c’è un amore
che tutti noi abbiamo bisogno di ricevere!
E Lucia non fa eccezione.
Anche lei è
inquieta! A un certo punto della sua vita comprende che c’è qualcosa che le manca,
qualcosa di cui è stata privata. La sua vita necessita di un completamento che
per lei è indispensabile.
Lucia è alla
ricerca delle sue radici!!!
È un percorso
lungo, arduo, irto di ostacoli, specialmente in terra di Sicilia, con le sue
menzogne con i suoi soprusi, che vedono soccombere i più deboli.
La storia di
Lucia non è isolata! Non è insolita per i tempi e per il contesto in cui si
svolge l’azione narrativa.
È la storia –
una tra le tante – di chi è alla ricerca dell’amore per eccellenza! L’amore non
per una passione passeggera, né per soddisfare un occasionale desiderio, ma
l’amore che a nessuno può essere negato.
Lucia sa che la
sua vita non potrà realizzarsi appieno se non riuscirà a svelare l’arcano delle
sue origini.
Vorrà sapere se
lei è il frutto di atto d’amore o se è l’errore di un attimo d’amore!
Ecco il filo
conduttore del testo di Pasqualetto. Lucia ha bisogno di ri-costruire con
esattezza la prima tappa della sua esistenza: chi sono i suoi veri genitori?
E qui un’altra bellissima
storia d’amore. Un amore sbocciato e
reciso, un amore dolcissimo e straziante, un amore d’altri tempi che – per
citare il padre del romanzo storico -“… non ha da continuare”.
Lucia frutto
inconsapevole di un amore impossibile per i tempi, vittima innocente di un
contesto che le ha negato il punto di riferimento più importante.
Allora questo non
è un amore negato… piuttosto è l’amore negato, dove l’articolo è forse
la cosa più importante.
Volete sapere
come finisce?
È l’invito che
rinnovo al lettore.
Per concludere…
qualche parola sull’autore.
Qualcuno si
chiede e mi chiede: ma è un testo autobiografico? È una storia vera?
Certo per chi
come me conosce l’autore del testo è inevitabile notare come in certe pagine
emerga un vissuto che forse ha del personale.
Così come in
certi momenti si ha l’impressione di una
profonda condivisione – quasi come se fossero vissuti in prima persona – di
valori e stili di vita tra l’autore e il protagonista. Una condivisione che,
ancora una volta, ripropone la magia di quel simbiotico rapporto che,
inevitabilmente, sembra legare il narrato e il narratore e, come sul palco, il
personaggio e l’attore.
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